Olio esausto, cos’è e come si ricicla.
L'olio esausto rappresenta una minaccia per l'ambiente e per la salute umana.
Pertanto è molto importante raccoglierlo in maniera idonea. L’olio può essere riciclato e diventare così un nuovo prodotto.
Olio esausto: cosa non si deve mai fare
1. Versarlo nel terreno. Se l’olio da cucina viene gettato direttamente nel terreno può andare ad inquinare e contaminare le falde acquifere sottostanti. Un rischio sia per le falde che forniscono acqua potabile sia per quelle che vengono utilizzate per l’irrigazione delle colture.
2. Versarlo nelle condutture di casa. In molti casi, poi, l’olio esausto viene versato nelle condutture di casa, nel lavandino oppure nel gabinetto. Questo comportamento è molto rischioso, perché l’olio esausto, a contatto con l’acqua, galleggia formando una pellicola impermeabile che determina la morte, per mancanza di ossigeno, di tutto ciò che vive al di sotto di essa.
3. Bruciarlo. L’olio esausto non deve nemmeno essere bruciato, perché può immettere nell’atmosfera sostanze inquinanti in grado di determinare intossicazioni e malattie.
come smaltire l’olio da cucina usato?
Per tutti questi motivi, è essenziale raccogliere l’olio in un contenitore (alcuni comuni mettono a disposizione un contenitore apposito) e portarlo presso gli appositi bidoni della raccolta differenziata o direttamente alle isole ecologiche o alle ditte specializzate che provvederanno allo smaltimento.
cosa si fa con l’olio riciclato?
L’olio esausto, infatti, viene trattato e ripulito da tutte le sostanze inquinanti in modo da essere nuovamente immesso nel mercato sotto altre forme di prodotti, ad esempio come:
● lubrificante vegetale per macchinari;
● biodiesel;
● sotto forma di tensioattivi nei detergenti;
● può anche essere trasformato in combustibile per il recupero energetico.